Hai letto la prima parte della nostra guida alla stampa 3D dalla A alla Z? Oggi continuiamo a scoprire quali termini si usano tecnicamente quando si parla di stampa 3D, proseguendo con le parole dalla E alla N. Un utile (speriamo) vademecum per approfondire le componenti, le tecnologie di stampa, i materiali usati etc. In tecnologia spesso si usano termini inglesi, sigle e riferimenti tecnici. Ad un neofita potrebbe sembrare arabo. Basta in realtà sapere di che cosa si parla per non perdersi in nozionismi. Non farti trovare impreparato: scopri che cosa significa quando leggi da qualche parte FDM, infill o Jerk etc. Nessuno di questi termini sarà un’incognita.
FDM – Fused Deposition Modeling
Le stampanti 3D a tecnologia FDM realizzano i modelli 3D strato per strato. Il sistema funziona riscaldando, estrudendo e depositando i filamenti di materiale termoplastico.
FFF – Fused Filament Fabrication
E’ un sinonimo di FDM usato soprattutto fino al 2009, per non incorrere in violazioni del brevetto.
G-code: il linguaggio della stampa 3D:
Il G-code è il linguaggio utilizzato dalle stampanti. In un certo senso dobbiamo saper “parlare” la lingua della stampante se vogliamo che comprenda il file da stampare.
HOTEND
E’ la componente che si muove sul letto di stampa e che fonde e deposita il filamento.
INFILL
L’infill non è altro, letteralmente, che il riempimento degli oggetti stampati. Per mantenerli leggeri di solito si dà tra il 10% e il 40%, raramente meno, di più mai.
JERK
Il jerk individua la velocità che il motore raggiunge quando riceve l’impulso; facciamo un esempio pratico: impostando un jerk di 5 mm/s e una velocità di stampa a 50 mm/s, la stampante passerà da 0 a 5 mm/s istantaneamente e, dopo una accelerazione, raggiungerà la velocità impostata.
Marlin: come pensano le stampanti 3D
Il Marlin è il firmware, quindi potremmo dire la “mente” delle stampanti 3D. Combina una buona qualità di stampa con il controllo del processo.
MESH
Una mesh o maglia è composto da un insieme di geometrie di base (Triangoli/Quadrilateri ) “unite”. Sono i vertici a definire la posizione e l’orientamento di ogni singolo triangolo in una mesh. Il triangolo infatti è la forma di base che rappresenta una “faccia” in un contesto tridimensionale. Se una mesh presenta problemi, lo slicer potrà cadere in errori gravi di interpretazione, determinando il fallimento del processo di stampa.
Quanto ne sai di stampa 3D ora?
In questa seconda parte della guida ai concetti base della stampa 3D abbiamo visto più da vicino alcune componenti tecniche e importanti per la prototipazione e la realizzazione del prodotto finale. Per sapere veramente tutto dalla A alla Z sul mondo della stampa 3D, non ti resta che l’ultima parte, dalla O alla Z. A quel punto potrai dire di conoscere tutti i concetti fondamentali. Se nel frattempo vuoi approfondire qualcuna di queste voci, cerca pure tra le pagine del sito o tra gli articoli del blog Copygraf 3D dedicati ad appositi argomenti. Hai ancora dubbi? Contatta gli esperti Copygraf 3D a tua disposizione.