Cosa sapere sulla stampa 3D

Stampa 3D dalla A alla Z, concetti base da conoscere (parte III dalla O alla Z)

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Eccoci all’ultima parte interessante di questa guida alla stampa 3D dalla A alla Z. Nei precedenti post abbiamo imparato il significato di termini fondamentali per chi si approccia alla stampa tridimensionale: ABS, FDM, Infill, Jerk etc. In questo ultimo capitolo del glossario approfondiremo le parole dalla lettera O alla Z. In questa forbice troviamo espressioni fondamentali nel mondo della stampa 3D: prototipazione, SLT, Stereolitografia etc. Nessun maker o aspirante tale può esentarsi dal conoscere il significato di questi concetti. L’ordine di esposizione, dunque, è prettamente alfabetico. Quest’ultima parte della guida alla stampa 3D è altrettanto importante rispetto alle prime due.

Se stai muovendo le prime armi nel mondo della stampa 3D conoscere i termini che ti spiegheremo a breve è indispensabile. Ma anche chi già sperimenta con la sua stampante 3D, potrebbe scoprire che non aveva le idee chiare su qualche concetto. Gli errori sulla stampa 3d sono abbastanza comuni.

PID (Controllo Proporzionale-Integrale-Derivativo)

Il PID nella stampa 3d è l’integrale che serve a regolare il riscaldamento dei componenti della stampante: Hotend e Piatto.
Per capire quanto è importante facciamo un esempio pratico portando la temperatura dell’ hotend per estrudere il materiale a 200°.  Una volta arrivata a temperatura la cartuccia viene spenta. Tuttavia la quantità di calore ancora da sprigionare, porterà inevitabilmente l’ hotend ad una temperatura superiore di circa 10° ulteriori. Raggiunto l’apice inizierà a raffreddarsi gradualmente.  Questo ciclo si ripete costantemente portando a stampare con una temperatura che oscilla da 190° a 210°. Può sembrare un dettaglio di poco conto ma venti gradi centigradi nella stampa 3D fanno la differenza. Il risultato finale potrebbe non essere quello desiderato.
Il PID serve per calcolare e controllare la variazione di temperatura mantenendo il nostro hotend precisamente alla gradazione impostata!

PLA – Acido polilattico

Con questa sigla si indica il materiale termoplastico di stampa 3D, tecnicamente il biopolimero, tipicamente impiegato nelle stampanti 3d per uso domestico.  Può essere utilizzato anche sotto forma di filamento su macchine da stampa 3D FDM. Si ottiene da materie prime rinnovabili come le piante, ad es. canna da zucchero, soia, mais o patate. Da questo deriva l’odore naturale e piacevole raro per un materiale plastico. Se quando usate la stampante 3D in casa la stanza profuma di pop corn, ora sapete da che cosa dipende. Il PLA non trova invece molto impiego nelle stampanti 3D professionale per l’industria per via dei limiti di resistenza: meccanica, termica, e di deformazione.

SLA – Stereolitografia

SLA è la sigla per la Stereolithografia, un processo di stampa 3D che sfrutta resine liquide. Nella stereolitografia alcune aree sono indurite da un laser UV e danno vita agli strati che costituiscono il modello stampato in 3D. Il modello finale è dato proprio dagli strati liquidi induriti uno sopra l’altro. Questa tecnica è poco comune in ambiente domestico perché l’adottano stampanti 3D professionali e non propriamente tra le più economiche. Inoltre le resine non proprio salubri da respirare. Il maggiore punto di forza è però l’estrema precisione dei modelli finali. Dettagli non assolutamente non raggiungibili dalla tecnologia FDM.

STL

Con questa sigla (acronimo di Standard Triangle Language) nell’ambito della stampa 3D ci riferiamo al formato di file per la stampa 3D più comune. E’ supportato dalla maggior parte dei programmi di progettazione. Ecco perché i file generati dai programmi CAD o di modellazione avranno l’estensione *.stl che gli permetterà di essere letti ed elaborati dai software slicer .

In pratica nella conversione di un file con un modello 3D ad Stl ogni faccia viene trasformata in un insieme di triangoli. Questi uniti tra di loro formano la maglia del modello (ossia la sua superficie detta Mesh).

TPU

Poliuretano termoplastico che si mantiene morbido dopo la stampa 3D.

Dopo questa guida alla stampa 3D in tre puntate avrai, speriamo, le idee più chiare sui concetti base e sulle tecniche di stampa

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