Non è un caso che, dopo la quarantena, molti abbiano cercato online “la mia prima stampante”. L’emergenza sanitaria ha palesato con impatto mediatico le potenzialità della stampa additiva. Se stai leggendo questa pagina perché sei un neofita o un semplice appassionato e vuoi saperne di più della stampa 3D, ti spieghiamo come scegliere il modello per partire e quali costi bisogna considerare. Lo stesso vale per le aziende che vorrebbero dotare il proprio parco macchine di una o più stampanti 3D professionali per innovare la propria attività.
Quello che più affascina della stampa 3d è proprio la possibilità di dare forma concreta a progetti e idee: partendo da modelli su carta o digitali si può arrivare a toccare con mano i prototipi realizzati in diversi colori e materiali.
Come scegliere la stampante 3D se è la prima volta che la usi
In commercio si distinguono ad oggi tre macrocategorie di stampanti 3D: quelle a filamento (FDM o FFF), quella stereo litografica (SLA) e quella a sinterizzazione (SLS).
Quello che hanno in comune è la tecnica additiva, che permette di creare prototipi realistici su scala nei quali intervenire, se necessario, prontamente con modifiche. A differenza della tecnica sottrattiva (tipica, ad esempio, delle frese) che asporta materiale da un blocco unico per scolpire la forma desiderata, la stampa additiva aggiunge materiale tramite stratificazione progressiva di resine, polveri e filamenti plastici. I vantaggi sono intuitivi:
- si ottiene un modello realistico;
- non si spreca materia prima.
Che cosa cambia tra le diverse tecniche di stampa additiva? La SLA è la più antica: fa la sua comparsa già negli anni ’80. Utilizzata soprattutto per la prototipazione rapida perché realizza modelli velocemente e a basso costo. Le stampanti a filamento (FDM o FFF) utilizzano il materiale plastico che scaldato e dunque sciolto viene depositato da un estrusore. Le prime stampanti 3d SLA invece utilizzano il materiale di base liquido. La resina liquida viene sottoposta ad azione di un laser che la indurisce. Chi sceglie una stampante a sinterizzazione (SLS) partirà da polvere (generalmente di Nylon) che viene scaldata ad alte temperature.
Resta costante in tutti i tipi di stampante 3D il processo di stratificazione alla base. Ma ci arriveremo per punti, partiamo dall’inizio. Ho comprato la mia prima stampante 3D: come imparo ad usarla?
Impara a stampare in 3D: il procedimento facile alla portata di tutti
E se vi dicessimo che stampare in 3D è anche facile? Chiunque, con un po’ di studio, può farlo e i costi di stampa ora sono molto più accessibili. Per prima cosa bisogna avere un file 3D, di solito in formato STL. Ottenerlo è facile: online se ne trovano molti già pronti da scaricare altrimenti si possono usare software di progettazione tridimensionale come il CAD. Usando uno scanner 3D è possibile estrapolare l’immagine virtuale di un oggetto.
A questo punto abbiamo un file .STL: resta da decidere in che modo realizzarlo scegliendo il tipo di materiale, il colore etc. Ebbene siamo pronti per iniziare il nostro primo tentativo di stampa 3D.
Di base stampare in 3d significa partire da zero e trasformare il materiale plastico in un oggetto tangibile.
I materiali plastici più diffusi tra i neofiti della stampa tridimensionale sono ABS, PLA, Nylon e PET ma la selezione è ben più ampia. L’innovazione sta aprendo le porte a prodotti più ecosostenibili come polimeri ottenuti da mais e barbabietola da zucchero. Inoltre con alcune stampanti 3D si possono usare i metalli: le DMLS (Direct Metal Sintering) e SLM (Selective Laser Melting), impiegate soprattutto nell’industria aeronautica, permettono di ottenere così anche prodotti finiti.
Prima stampante 3D: quale scegliere?
Ora che abbiamo visto per grandi linee come imparare a stampare in 3D e il processo che c’è alla base, passiamo alla scelta del modello. In primo luogo si scegliere la macro categoria tra quelle sopra elencate. Per ognuna di queste, poi, ci sono diversi modelli e case produttrici. Come per le stampanti normali il consiglio è quello di rivolgersi a professionisti del settore per farvi guidare in base alle vostre esigenze di stampa e budget disponibile. Non esiste una stampante 3D che sia la migliore in assoluto. Dipende molto dall’utilizzo che se ne vorrà fare.
Noi di Copygraf selezioniamo solo le migliori stampanti 3D, proponendo una selezione che va dai modelli entry level a quelli pro per accontentare tutte le richieste.
Dal nostro sito puoi acquistare o noleggiare:
- la stampante 3D Sharebot 1: questo dispositivo compatto occupa poco spazio nella scrivania. Alta risoluzione (fino a 80 micron): apprezzerete la qualità dei dettagli. Ideale anche come prima stampante 3D anche perché il piano è autocalibrato il che la rende pronta per la stampa non appena aperta la confezione. L’area di stampa di Sharebot One è di 150x150x150 mm.
- la stampante 3D Sharebot Q: basata su tecnologia FFF, questa stampante 3D professionale permette di realizzare prototipi di alta qualità. Le code di stampa possono essere controllate via mobile da remoto. La stampa sfrutta un sistema di doppio trascinamento. Questo modello infatti prevede, oltre al motore sull’estrusore anche uno in corrispondenza della bobina.
- la stampante 3D Sharebot 43: adatta anche a stampe complesse. Dotata di due estrusori che, lavorando in modo indipendente, permettono la stampa contemporaneamente di due modelli uguali. Questo permette di risparmiare tempo nelle piccole produzioni. L’ugello supporta fino a 300 gradi quindi si possono usare diversi materiali senza problemi; autocalibrazione e rimozione flessibile del piano di stampa rendono la procedura ancora più automatica.
Possiamo soddisfare ogni esigenza, dal semplice appassionato ad aziende e centri di prototipazione. Hai già sfogliato il nostro catalogo online?